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Esami del sangue: cosa fare prima del prelievo
Il corretto comportamento del paziente prima di un prelievo ematico contribuisce in modo rilevante all’accuratezza diagnostica della procedura. Viceversa, il mancato rispetto di alcune semplici regole comportamentali può alterare, anche significativamente, i parametri ematici che si intendono analizzare. Vediamo quindi di elencare una serie di regole di carattere generale per un’ottimale preparazione all’esame, fermo restando che alcune analisi possono imporre precauzioni completamente diverse o non richiederne affatto. E’ quindi buona regola interpellare il medico sulle regole da seguire nei giorni di avvicinamento al test; inoltre, in caso di mancato rispetto delle stesse, al momento del prelievo è molto importante renderne partecipe l’infermiere, in modo da evitare ulteriori accertamenti diagnostici ed inutili o addirittura pericolose terapie.
- Prima del prelievo di sangue è in generale prescritto il digiuno (8-10 ore); per i trigliceridi è consigliato un digiuno più prolungato (12-14 ore).
- Per i neonati può essere sufficiente il digiuno di 3-4 ore.
- Se il soggetto durante tale periodo dovesse avvertire la sensazione di sete, può assumere 1-2 bicchieri di acqua.
- Durante il digiuno devono essere evitati il fumo, l’assunzione di bevande alcooliche e, previo consenso del Medico Curante, l’assunzione di farmaci quali ansiolitici, sonniferi, analgesici, antiinfiammatori, antibiotici e vitamine.
- La composizione del pasto che precede il digiuno deve essere quella abituale, evitando sia gli eccessi che le restrizioni.
- Durante il tragitto per raggiungere il laboratorio di analisi il soggetto non deve effettuare sforzi fisici intensi con sudorazione.
- Durante il periodo di attesa fino al momento del prelievo, il soggetto deve rimanere il più possibile seduto e deve assolutamente evitare il fumo.